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Nella Riserva sono presenti una notevole varietà di habitat di interesse comunitario, tutti identificati e riconoscibili, ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE.
Nella Riserva sono presenti una notevole varietà di habitat di interesse comunitario, tutti identificati e riconoscibili, ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE.
Rilevante è la presenza di piante rare o endemiche, man mano che si sale di quota, sino alle zone cacuminali dei rilievi, la copertura vegetale naturale annovera macchie, cespuglieti, macchie-foreste a Olivastro, boschi a prevalenza di Roverella (cui si associano il Bagolaro, il Castagno, ecc.), leccete (con Carpino nero, Acero montano, Agrifoglio, ecc.), importanti specie rupicole. Particolarmente espressive, nella parte sommitale di Monte Scuderi, le formazioni dominate da arbusti nani, spesso spinosi e con habitus pulvinato, come Astragalus siculus.
Altrettanto importante è la vegetazione dei valloni, peraltro grandi laboratori geologici all’aperto, come la “Fiumara di Fiumedinisi”, “Torrente Vacco”, per la presenza di vegetazione a Ranuncoli e, sulle sponde, di impenetrabili foreste di ripisilva a gallerie di Salice, Pioppo, Platano orientale, ecc.
Una notazione a parte meritano le numerosissime e vistose erbacee da fiore, molte delle quali endemiche o rare, che impreziosiscono gli ambienti della Riserva, tra queste sono presenti la Stellina di Gussone, la Viola messinese, il Trifoglio mutabile, diverse Orchidee, ecc.
La catena montuosa dei Peloritani, profondamente solcata sui due versanti da ampie vallate alluvionali, dove confluiscono corsi d’acqua a regime prettamente torrentizio, si distende per circa 65 Km in direzione Nord-Est Sud-Ovest, da Capo Peloro ai Monti Nebrodi, con una interminabile successione di picchi, crinali e burroni.
Dal punto di vista geologico i Monti Peloritani, che si sono sollevati dal mare tra il Mesozoico e il Cenozoico (a partire da 225 milioni di anni fa), fanno parte di un contesto geologico-strutturale di ampia estensione, l’Arco Calabro-peloritano, costituito da diverse unità stratigrafico-strutturali; la peculiare composizione rocciosa e mineraria ne rivela le origini geologiche, del tutto diverse da quelle degli altri rilievi dell’Isola.
Particolarmente rilevanti sono i numerosi e vari giacimenti minerari presenti, presupposto stesso dell’istituzione della Riserva. Nelle oltre 160 miniere, infatti, vi si estraevano Rame, Zinco, Argento, Antimonio, Ferro, ecc.
Due aree della Riserva naturale orientata di “Fiumedinisi e Monte Scuderi” sono inserite nell’elenco regionale dei Geositi, ovvero un elenco di territori che presentano un riconosciuto valore scientifico-ambientale, tutelati con norme specifiche.
I due Geositi della riserva sono:
“Mineralizzazioni polimetalliche nei marmi e filladi dell’Unità Mandanici: area Torrenti Vacco-Santissima” – di interesse scientifico mineralogia e classificato con un grado di interesse mondiale; l’area ricade nel comune di Fiumedinisi, area: bivio località Vacco – Fiumara Santissima – Torrente di Fiumedinisi.
“Cascata di Vacco” – di interesse scientifico geomorfologia e classificato con un grado di interesse locale; l’area ricade nel comune di Nizza di Sicilia, località: C.da Portella Funda.
Descrizione – Formazioni a dominanza di Adenocarpus commutatus, Cytisus infestus, ecc., frammentariamente rappresentati sui Peloritani, diffusi soprattutto nel piano sub-montano e montano, dove costituiscono formazioni pioniere.
Distribuzione – Vegetazione diffusa oltre gli 800-850 m s.l.m. sugli affioramenti rocciosi cacuminali, soprattutto in ambiti particolarmente ventosi. Tende talora a diffondersi in ambienti secondari e sui pascoli, dove costituisce mantelli pre forestali a dominanza di Cytisus infestus, Erica arborea e Pteridium aquilinum.
Specie vegetali guida – Adenocarpus commutatus, Cytisus infestus, Erica arborea, Pteridium aquilinum, Cistus salvifolius, ecc.
Descrizione – Formazioni dominate da diverse specie caducifoglie del ciclo di Quercus pubescens (Quercus virgiliana, Q. dalechampii, ecc.).
Distribuzione – Si sviluppano su suoli mediamente profondi, acidificati per dilavamento, dalla fascia costiera fino oltre 1300 m s.l.m., su pendenze non accentuate, spesso in mosaico con altre vegetazioni e i coltivi.
Specie vegetali guida – Quercus virgiliana, Olea europaea var. sylvestris, Pistacia lentiscus, Euphorbia dendroides, Ceratonia siliqua, Erica arborea.
Descrizione – Habitat prioritario, in Sicilia segnalato per una sola stazione localizzata nell’area dei Peloritani. Colonizzato da boscaglie ricche in latifoglie che si sviluppano nelle forre e lungo i versanti montani freschi ed umidi, caratterizzati da un’elevata umidità atmosferica.
Distribuzione – L’habitat è circoscritto al “Torrente Niceto” e a due affluenti della “Fiumara Fiumedinisi” (Vallone della Santissima e Vallone del Soldato). Fra le principali specie forestali figurano Ostrya carpinifolia, Acer obtusatum, Fraxinus ornus, Tilia platyphyllos, ecc.
Specie vegetali guida – Ostrya carpinifolia, Acer obtusatum, Tilia platyphyllos e Laurus nobilis.
Descrizione – Ripisilva tendente a caratterizzare strette bordure lungo i corsi d’acqua, con uno strato arbustivo-arboreo costituito da Salix alba, S. purpurea, Populus nigra, ecc.
Distribuzione – L’habitat fa riferimento ad una vegetazione ripale tipica delle sponde di corsi d’acqua aperti, di natura argillosa o marnosa, umide.
Specie vegetali guida – Salix alba, Salix purpurea, Populus nigra.
Descrizione – Habitat prioritario, espresso da una ripisilva molto ricca a Platanus orientalis cui si associa Salix gussonei endemica.
Distribuzione – L’habitat è rappresentato lungo alcuni corsi d’acqua dei Peloritani, dove costituisce l’aspetto più evoluto di una serie edafica a carattere igrofilo.
Specie vegetali guida – Platanus orientalis e Salix gussonei.
Descrizione – Habitat di interesse prioritario, raggruppa praterie xerofile piuttosto variabili per fisionomia e struttura: da quelle di piccola taglia a dominanza di varie specie di graminacee annuali a quelle perenni di taglia media a dominanza di Hyparrhenia hirta. Queste comunità si sviluppano su substrati di varia natura, generalmente con suoli diversificati (calcari, flysch, ecc.).
Distribuzione – Questo habitat è spesso a contatto con i coltivi, sviluppandosi a macchia di leopardo tra le formazioni arbustive (habitat 5330, 5332, ecc.)
Specie vegetali guida – Trachynia distachya, Tuberaria guttata, Stipa capensis, Vulpia ligustica, Sedum caeruleum, Sedum stellatum, Sedum rubens, Rumex bucephalophorus, Filago gallica, Trisetaria aurea, Aira cupaniana, Jasione montana, Tuberaria guttata, Trifolium arvense, ecc.